Riflessioni a caso che poi magari diventeranno un post

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Solo se hai una grande conoscenza dei limiti puoi superarli. Dice Helen Frankenthaler.
La personale a Palazzo Strozzi si intitola “Dipingere senza regole”, che è tutt’altro che dipingere a caso (ma forse le riflessioni a caso si possono avvicinare al concetto). Insieme a lei ci sono opere di alcuni dei miei (e di qualche altro miliardo di persone) artisti del cuore: Willem De Kooning, Pollock, Rothko. Troppo pochi, ma avevo già fatto una scorpacciata questa estate a Venezia e quindi va bene così. Io ve la consiglio, soprattutto in queste giornate grigie in cui c’è tanto bisogno di colore.

Poi mi farete sapere secondo voi a quale “Cattedrale” si riferiva e se avete riconosciuto una città in particolare nel “Guardare le stelle” in una delle ultime sale. C’è tempo fino al 26 gennaio 2025 per farsi un’idea.

Tornando alle giornate grigie e piovose, che passerei unicamente a mangiare cioccolato sul divano sognando un gatto, mi è capitato di scrollare post più o meno inutili su Instagram e mi sono imbattuta nella rediviva sfilata di Victoria’s Secret. Ma ne avevamo bisogno? Lungi da me fare riflessioni bigotte, ma non ne sentivamo mica la mancanza delle solite supermodelle stratosferiche praticamente nude in passerella. Direi che non ci mancano le occasioni per vedere delle gran belle donne quasi nude online. Che mi sono persa allora? La fine del #metoo, del #neofemminismo, della #bodypositivity? O è una nuova versione del #girlpower che ancora non ho messo a fuoco? Perché così a prima vista, con la mia miopia spinta dalle giornate grigie e dal poco sonno mi pare che – in mancanza di idee brillanti – si sia tornati al caro vecchio modo di vendere: donne nude. Belle, chiaramente. Irraggiungibili, anche quando te le propongono come “non convenzionali”. Se c’è una cosa di cui siamo a corto forse non sono le neofemministe, è la creatività.

E i belli impossibili che fine hanno fatto? Lo ammetto, Brad Pitt con il viso gonfio a Venezia è stata una delusione. Eppure era così immensamente bello con il viso un po’ scavato, qualche ruga e quello stile scanzonato che indossava un paio d’anni prima, single in Laguna post alcolismo (forse) e post divorzio (beh, questo di sicuro). L’uscita a quattro con George Clooney e le rispettive partner? Un’altra di quelle cose di cui non sentivo la mancanza. Tanto più che in pieno delirio da Top Gun, Ufficiale e gentiluomo e altri action movies d’annata mi sono rivista The Peacemaker. Ecco: che fine hanno fatto i belli impossibili? Chi è l’erede di George Clooney? Scrollo inesorabilmente Instagram e non lo trovo. Jacob Elordi è veramente bello, ma mi dà l’idea di venire da un altro pianeta, sempre con quello sguardo ultraterreno. Timothée Chalamet è molto carino ma pare di cristallo, avrei paura a spezzargli qualche dito stringendogli la mano. E quella storia con la Kardashian di plastica non giova all’immagine generale. Mi sono affidata a Google e ho digitato “attori americani attuali” per vedere se mi accendeva qualche lampadina: i primi ad emergere sono Ben Affleck, Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Keanu Reeves. Segnalo a chi di dovere che anche il reparto belli e impossibili necessita di urgente riallestimento.

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