Uno dei miei migliori amici aspetta un figlio. Considerando la mia età penserete che è piuttosto normale. E invece. Per me è una di quelle notizie in grado di ridefinire la geografia del mondo. Un po’ come il crollo del Muro di Berlino o l’11 settembre. Niente sarà più come prima.
Non ho paura che cambi il nostro rapporto, senz’altro cambierà, ma magari in meglio, senza dubbio si evolverà. È solo una di quelle cose che ti costringono a fare i conti con la realtà.
Non è il primo amico che ha figli, ovviamente. Anzi, nell’ordine è l’ultimo grande amico che attraversa questo passaggio e forse è proprio questo il punto. Sono rimasta solo io dall’altra parte, sulla sponda degli impenitenti, incoscienti, irresponsabili.
Certo, non è vero. Non è vero che sono sola di qua dal fosso – per citare il nostro comune amico Ligabue – e non è vero che sono incosciente, irresponsabile e impenitente. Più che altro mi sono sentita immobile, quando l’ho saputo. So che non è vero neanche questo. Sono cambiata molto negli ultimi 10 anni, per certi versi in meglio, per altri beh non lo so. Continuerò a cambiare, perché niente resta immobile, tutto cambia costantemente. Che lo vogliamo o meno.
Tra qualche mese tutto sarà più bello, colorato e pieno di nuove speranze, nuovi inizi, prime volte ed emozioni nuove, perché ci sarà una nuova persona qui. Spero che diventeremo amici.
In copertina: Dara Friedman, Tiger’s Tail
La colonna sonora di questo post non è Seduto in riva al fosso, come qualcuno avrà potuto pensare. Ma questa: