L’altra sera ho fatto una cosa che non facevo da tempo: sono uscita in taxi per una serata e sono tornata a casa a piedi. Che c’è di strano, direte voi. Beh 10 anni fa sarebbe stato normale, 5 anni fa una cosa che capita nel weekend, oggi può essere catalogato come un avvenimento insolito. Ma molto piacevole.
Parte della piacevolezza senz’altro è da attribuire alla serata di giugno, con quella sua morbidezza e quell’aria spensierata da fine scuola. È stato bello scoprire di non essere da sola a camminare in città di notte, ma anche essere quasi sola.
Mi ha ricordato i primi tempi in cui lavoravo per un giornale, mi spremevo tutto il giorno, lavoravo tantissimo, arrivavo a scrivere un numero inumano di articoli e ad accumulare un mal di testa altrettanto inumano. Ma la notte, quella era mia. Uscivo tutte le sere, succedeva qualcosa tutte le sere, condividevo gioie e dolori, angosce e traguardi con un ristretto gruppo di amiche, incontravo persone che conoscevo ovunque, poteva succedere qualsiasi cosa la notte, poteva non finire mai la notte.
C’erano notti oltraggiose, notti coraggiose, notti di pioggia incessante e notti di calma assoluta. La notte poteva essere oscura o abbagliante, silenziosa o roboante. Ma c’era un mondo da scoprire laggiù.
Nostalgia? No. Sono sempre io, sono io che ho vissuto quei momenti, restano con me, sono parte di quel che sono. Sono felice di averli vissuti e sono felice di essere tornata a casa a piedi. Mi ha fatto capire che posso ancora sopportare qualche km sui tacchi dopo una serata e non è male.
Ma soprattutto mi ha ricordato quella corrente filosofica che adesso non ricordo come si chiami ma che asserisce sostanzialmente questo: non c’è un momento migliore di un altro nella vita, ogni momento ha valore.
È inutile vivere in funzione di un particolare momento: l’attimo in cui sei arrabbiato vale quanto quello in cui sei al settimo cielo, la frazione di secondo in cui eri distratto e ti sei scordato di vivere vale quanto quello in cui sei stato maggiormente consapevole. Ogni attimo è da apprezzare per quello che è: semplicemente, un attimo di vita.
In copertina: James Turrell, Skyspace, Installazione sulle montagne austriache