La cosa più divertente del visitare la mostra di Jeff Koons a Palazzo Strozzi (fino al 30 gennaio, salvo proroghe) è osservare la gente che visita la mostra di Jeff Koons a Palazzo Strozzi. Cosa che mi ha portato a domandarmi: Koons è un genio o un fallito?
Qualche decennio dopo la realizzazione, alcune delle sue opere più iconiche non hanno perso di efficacia. Ma trasmettono davvero il messaggio che era nella mente di chi le ha pensate?
L’enorme cane gonfiabile o il coniglio palloncino al tempo stesso riescono a farci riflettere e a prenderci in giro. Oggi, nello Smartphonecene, la gente si mette in posa davanti alle opere nell’atto di fotografarle: non fotografa più l’opera, né si fotografa con l’opera, ma si scatta una foto dentro l’opera.
Lo scopo di Koons (uno dei), quello per cui ha ideato sculture riflettenti, era proprio quello di far interagire il pubblico con l’opera. Per quanto talento possa riconoscergli, però, non credo che avesse previsto la deriva fino a questo punto. Il protagonista non è più l’opera d’arte, ma chi fotografa l’opera d’arte. D’altronde questo già lo professava Koons: l’arte smette di esistere quando il pubblico esce dalla sala.
Eppure qualcosa nelle pose ostentate di fronte a tutti quegli specchi mi ha lasciata interdetta. Forse l’audioguida dovrebbe essere imposta insieme all’acquisto del biglietto. Forse un po’ di storia dell’arte andrebbe imposta per legge, forse un po’ di cultura andrebbe inoculata, con opportuni richiami annuali, semestrali o a quattro mesi.
O forse è anche questo un modo di interagire con l’arte e l’artista a più livelli e in più tempi (nel momento nella visita e poi quando si posterà lo scatto più fotogenico su Instagram). Forse anche in questo modo Koons riesce a farci capire quanto siamo diventati dipendenti da quelle “immagini del lusso” (ancora Instagram) che ci porteranno alla rovina. O forse no, è solo la profezia che si avvera: non abbiamo capito niente. Nel dubbio, un giro a Palazzo Strozzi non chiarirà le idee ma vale senz’altro il prezzo del biglietto.
Sempre lucida e perfetta
grazie ho visto la mostra attraverso questo articolo
Grazie Elena! 🙂