Frustrazione, ovvero quella sensazione che “mancherebbe poco, ma…”. Ci ho pensato spesso ultimamente. Da dove arriva, anche quando sembra che la tua nave viaggi a vele spiegate in acque amichevoli?
Frustrante non trovare la risposta.
Per trovare una spiegazione sono partita dal più ovvio dei punti: Wikipedia. Secondo la Bibbia fai da te, la frustrazione è quello stato psicologico in cui ci si trova quando si è bloccati nel soddisfacimento di un proprio bisogno o desiderio. Da buona guida wiki dedica un nutrito paragrafo alle cause della frustrazione, che possono essere ricondotte a tre fondamentali fattori: ambientali (modello “piove da 6 mesi, la primavera ce la siamo giocata”), sociali (per la serie “a 35 anni dovresti smettere di uscire tutte le sere e farti una vita normale”), endogene (del tipo “fai pace con te stesso prima di iniziare a desiderare qualcosa”).
Non trovo nessun capitolo dedicato alle soluzioni, invece. Ma, trovando una fiammella di speranza dentro la mia endogena parte razionale, mi dico che una volta individuate le cause di un problema basterà rimuoverle per risolverlo. Così se non sopporti più un ambiente di lavoro poco pulito o luminoso (esempi gentilmente forniti da Wikipedia), puoi decidere di cambiare ufficio o cercare direttamente un nuovo lavoro. Se non vuoi più sentirti vittima dei pregiudizi sociali puoi accettare di cedere e uniformarti o sostenere una battaglia per rivendicare il diritto di fare ciò che ti pare. La strada passa sempre attraverso il cambiamento.
Certo la cura è più difficile da attuare se le cause della frustrazione sono endogene. Di chi è la colpa se non riesci a realizzare un obiettivo che tu stesso ti sei posto?
Non credo negli obiettivi troppo alti, credo che esistano obiettivi giusti e obiettivi sbagliati. È il motivo per cui chi ha tutto può essere comunque frustrato. Il problema, quando pensi di avere tutto, è convertire le energie che ti avanzano, trovando nuovi obiettivi. Non più alti, semplicemente diversi. Probabilmente nella condizione umana ciò che pesa di più non è fare sempre le stesse cose, ma farle sempre nello stesso modo.