Tra canini e casini

quartiere luci rosse firenze

Mentre mandavamo in stampa il numero di ottobre de Il Reporter il Dalai Lama aveva appena lasciato la città e il primo ministro inglese Theresa May stava per arrivare. Non c’è da stupirsi, perché “i fiorentini sanno di vivere in una città protagonista della politica europea e non in un museo ammuffito”, ci ha ricordato il sindaco Dario Nardella.

Vero è che Firenze diventa ogni giorno più internazionale, nei ritmi, nei volti, nelle abitudini. Negozi e servizi estendono l’orario, i film si guardano in lingua originale, piazze e teatri attirano artisti da tutto il mondo. E ci prepariamo a festeggiare Halloween in pieno stile anglosassone, sfoderando il nostro set di canini di plastica, cappelli a punta e tortelli di zucca, ché un tocco italico ci sta sempre bene.

Presto potremmo diventare ancora più europei dotandoci di un quartiere a luci rosse dove esercitare la libera prostituzione, magari aprendosi una partita IVA e pagando i contributi. Mentre infuria il dibattito, aperto dallo stesso Nardella, già qualcuno pensa a dove collocarlo questo colorato quartierino. Continua a leggere su Il Reporter

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