Che tu sia in una grande città o in un piccolo paese, avrai sempre difficoltà a parcheggiare. Che ti trovi a gestire emergenze per lavoro o solo nella tua stanza, assoggettato unicamente ai tuoi ritmi, potrai ritrovarti schiacciato dall’ansia da prestazione. Puoi anche avere un corpo perfetto, ma ci saranno giornate in cui ti sembrerà comunque di scoppiarci dentro.
Qualcuno diceva che non è necessario avere una vita lunga, è meglio averla larga. Ma se hai un buco dentro non basteranno tutte le avventure di questo mondo a riempirlo.
Le dimensioni non contano.
Prima o poi arriva il momento in cui la vita ti va stretta. È come avere una palla di fuoco che ti rotola dentro a una velocità pazzesca. E allora non c’è niente da fare se non correre finché non ti bruciano i muscoli, ballare fino allo svenimento, ridere fino a piangere, urlare fino a non sentirti più.
Di solito dopo ci si sente meglio o se non altro la palla di fuoco torna a girare a un ritmo più normale. Forse bisognerebbe lasciar rotolare libera la palla di fuoco e permetterle di sprigionare tutto il suo potenziale distruttivo e creativo. Personalmente ho sempre un po’ paura che il processo vada storto e si invertano le due fasi. Alle volte però basta lasciarla andare un po’ per trovare la soluzione al problema che non sapevi neanche di avere.
La cosa buffa è che non puoi mai sapere quando capiterà. Nel dubbio, oltre al tacco 12, portati sempre delle scarpe comode.
In copertina: Damien Hirst, Treasures from the Wreck of the Unbelievable-ph. Irene Fanizza