Vi è mai capitato di assistere alla “svinatura” del Brunello di Montalcino? Se la risposta è no, correte ai ripari. Potreste essere testimoni di un passaggio cruciale.
Colore rosso rubino, intensi riflessi viola, profumo elegante, gusto morbido e molto persistente. Ma lo assaggerete solo tra 5 anni. Vi presento il Brunello di Montalcino 2016, le cui uve 100% sangiovese sono cresciute e maturate in un clima quasi ideale. Ora il Brunello 2016 che sarà è pronto per la “svinatura”, passaggio cruciale in cui si decide il destino di un vino.
Se capitate in zona Montalcino in questo periodo, approfittatene per infilarvi in una delle cantine che danno l’opportunità di assistere all’operazione. Io l’ho fatto alla Fattoria dei Barbi, una delle più antiche nella produzione di Brunello, oggi guidata da Stefano Cinelli Colombini.
Con la svinatura si intende lo svuotamento delle vasche di raccolta, dove il mosto ha già prodotto una prima fermentazione, e il trasferimento in botte di rovere, dove passerà almeno un paio d’anni. Una fase delicata, durante la quale il responsabile delle cantine – Maurizio Cecchini, nel caso dei Barbi – rivoluziona a cadenza costante il liquido nelle vasche. Di volta in volta lo assaggia per valutarne fermentazione e zuccheri e capire così se sia pronto a continuare il viaggio. In un’annata come questa, a metà ottobre le vasche sono già quasi del tutto vuote. Ma se siete fortunati potrebbe capitarvi ancora di assaggiare qualche campione di Brunello di Montalcino “all’anno zero”. Continua a leggere su Scatti di Gusto