E’ una casa? Un veliero? Un pesce? E’ la luna. E’ un’idea che fluttua nell’aria. E’ bellissimo. Si chiama “Empor” [Verso l’alto] e ha 87 anni. E’ nato dalle mani di Kandinsky e abita al Guggenheim di Venezia. L’ho incrociato durante la sua breve permanenza fiorentina, a Palazzo Strozzi. Ed è stato amore a prima vista. Peccato che mi abbia abbandonata subito, come ogni inguaribile seduttore.
Ancora una volta sull’orlo del gong, sono andata a vedere la mostra “Da Kandinsky a Pollock”. E meno male. Ci ho trovato dentro tutti i miei preferiti e ne ho scoperti altri in grado di competere. Ernst, De Chirico, Tanguy con le sue atmosfere sospese, Picasso che si scopre essere un genio anche come vignettista, Duchamp l’irriverente, Fontana, Parmeggiani, l’inconfondibile Francis Bacon, l’emozionante Rothko. E poi Pollock, Pollock, Pollock. Ineguagliabile Pollock.
Ma è inutile che ve lo racconti: la festa è finita e la mostra se ne va il 24 luglio.
Farà posto a un’altra mostra-evento: la prima retrospettiva in Italia dedicata a Ai Weiwei. Arriva a settembre, con una maxi installazione sulla facciata di Palazzo Strozzi destinata a far discutere – ci si può scommettere – e tante opere storiche e site specific, pensate per Firenze. Ci vediamo il 23 settembre. O nei 4 mesi successivi.