Le stagioni a geometria variabile degli ultimi anni ci hanno abituati a diffidare del termometro e dei cieli azzurri per stabilire l’arrivo dell’estate a Firenze e in Italia. Allo stesso modo la città che si svuota non è più un segnale affidabile della bella stagione. Le ferie d’agosto sono fuori moda, un cliché degli anni ’90. Oggi i più fortunati vanno in vacanza a luglio, quelli meno a settembre, i più furbi si spalmano qualche settimana qua e là durante tutto l’anno. Va a finire che un povero fiorentino rimane disorientato tra bufere estive e autunni caldi. Ma ci sono dei segnali inequivocabili che ci dicono che a Firenze è estate.

1. E’ estate a Firenze se puoi attraversare i viali con il semaforo rosso e non rischiare di morire o dare adito a incidenti mortali.
2. Per me l’estate comincia ufficialmente quando il mio edicolante di fiducia tira giù la saracinesca, a metà luglio, scatenando tutta la mia invidia. Ogni anno mi dico che l’anno prossimo anch’io e poi va a finire che mi trascino fino ad agosto inoltrato come uno zombie oppure decido di fare la tirata e andare in ferie a settembre, in un atto di estremo masochismo.
3. Capisci che è estate a Firenze quando mandi inviti stampa in lungo e in largo e ti arrivano una serie di risposte automatiche una peggio dell’altra, del tipo: “Sono in Sardegna per le prossime tre settimane, Sono in Puglia, Sono in Trentino fino alla fine del mese, Sono in ferie fino all’anno prossimo, ho diverse ore di fuso orario e leggerò la posta se e quando mi andrà di farlo”.
4. E’ estate a Firenze quando rimangono in tutto 4 persone in città e le altre 3 venivano a scuola con te, in qualche ordine di studi. Ti capita di rincontrare l’amico di infanzia che non vedevi da 10 anni e perfino il tuo ex storico può tenderti un’imboscata dietro un chioschino qualsiasi.
5. L’estate a Firenze non si giudica dalla presenza o meno di locali all’aperto. I più fortunati riescono ad allestire tutto entro il 30 aprile e inaugurano per la Notte Bianca Fiorentina, altri devono aspettare i primi d’agosto per veder sciogliere i nodi del bando di affidamento del Comune. Però è estate quando tutti, dal primo ristorante all’ultimo dei bar, si inventano uno spazio estivo. Chi mette i tavolini sul marciapiede, chi rimette in sesto corti interne scalcinate, chi si inventa terrazzi, ombrelloni, terrazzini. Chi può tira fuori un menu estivo fatto di piatti ghiacciati, insalatone e cacciucchino per far finta di essere al mare. I fiorentini appena possono scappano al mare e passano il sabato in coda in Fipili e la domenica in coda in autostrada, perché erano convinti che di là ci dovesse essere meno gente. Quando sono in città si lamentano per il caldo, dicono che Firenze è una buca, che è un giochino per turisti, che chiunque sano di mente scenderebbe il prima possibile da questa giostra fatta di afa, zanzare e file in ciabatte e cappello per entrare in un museo di cui ci si sarà scordato tutto al primo accenno d’autunno.

Quando poi l’autunno arriva per davvero i fiorentini tornano a fare i fiorentini, orgogliosi e tronfi di questa città e guai a chi gliela tocca, ché loro l’hanno sempre detto che Firenze è la città più bella del mondo, anche d’estate. Fino alla prossima estate.