Aprire un ristorante a Firenze senza servire niente di toscano né da bere né da mangiare è una scelta coraggiosa. La pizzeria Berberé Firenze lo ha fatto, quando ha aperto i battenti un anno e mezzo fa in Piazza de’ Nerli al posto del locale di un ex giocatore della Fiorentina, e ha tenuto la barra dritta nonostante le raccomandazioni del Sindaco Nardella, riguardo all’uso minimo del 70% di prodotti toscani.
In un momento in cui tutti si (auto)proclamano tuscan bistrot, riempiendo bocche e menu di km zero e cm zero, a Firenze Berberè Craft Pizza & Beer va avanti per la sua strada. Qui le parole d’ordine sono altre: bio, senza dubbio. Biodinamico, in alternativa. Consapevole, tuttalpiù.
E tanto per rendere i suoi clienti più consapevoli di ciò che mangiano e bevono, Berberè Firenze ha fatto sparire dalla carta dei vini anche quei pochi che avevano la Toscana sull’etichetta (perché sennò avrebbero cannibalizzato le altre).
Nel menu primaverile 2016 di Berberè Firenze (la carta cambia ad ogni stagione) spiccano la Prosciutto cotto di Mora Romagnola, bietole saltate, groviera e fior di latte, e la più sarcigna Patate al fono, salsiccia di Mora Romagnola, pepe nero e fiordilatte. Continua a leggere su Scatti di Gusto