Se stai cercando qualcuno che ti dica come preparare la marmellata di pere cotogne cambia sito, io ti parlerò piuttosto del perché dovresti seriamente prendere in considerazione l’idea di mollare ciò che stai facendo e metterti a fare marmellate.
Da GialloZafferano in giù il web è pieno di siti di ricette. D’altro canto fare marmellate è qualcosa che ha che vedere più con la pazienza che con l’arte culinaria.
Bastano pochi ingredienti (due, a conti fatti: frutta e zucchero), ma bisogna imparare ad aspettare. Innanzitutto bisogna avere il coraggio di sbucciare, pulire e tagliare una montagna di frutti. Poi bisogna armarsi di santa pazienza, mettere tutto in un pentolone e cominciare a girare e girare finché la frutta non si distrugge e diventa qualcosa di simile a una crema.
La marmellata è una di quelle cose che deve cuocere a lungo, molto a lungo. Finché non brucia, più cuoce e più migliora. La preparazione è semplice, ma richiede tutta la tua dedizione: non la si può mai lasciare sola, non ci si può aspettare che continui da sé, bisogna sorvegliarla e accompagnare il procedimento mestolata dopo mestolata (con amore, s’intende).
Qualche tempo fa ho visto in tv la pubblicità di uno strumento dal nome programmatico, che suonava tipo “Mescolone”, una roba che monti sulla pentola e mescola l’impasto al posto tuo, così nel frattempo puoi farti gli affaracci tuoi.
Scordatelo. Se vuoi fare delle buone marmellate non puoi affidarti ad un attrezzo meccanico. Ci vuole occhio, bisogna stare attenti che non si attacchi, togliere la schiuma via via, assaggiare, ripetere all’infinito queste operazioni. Poi ci sarà da sterilizzare i vasetti nell’acqua bollente per 30 minuti. E se non hai una pentola abbastanza grande (come me) dovrai farne un po’ alla volta (per un monte di ore totale tendente all’infinito).
Se c’è una cosa che ho imparato nel fare marmellate è che tutti i frutti diventano buoni, una volta in vasetto. Anche le pere più stoppose e i cachi più aspri che tu abbia mai mangiato. Ma scordati di assaggiare la marmellata appena fatta: dà il meglio di sé dopo un mesetto. Bisogna dare il tempo ai sapori di amalgamarsi e tirare fuori l’anima.
La prima volta che ti cimenterai con il fare marmellate probabilmente il risultato sarà deludente. Ma non bisogna demordere. Ritenta, sarai più fortunato.
A volte nella vita basta avere un po’ di pazienza per poter assaporare i frutti della propria fatica. Chi vuole tutto e subito il più delle volte sarà costretto a mangiare pere stoppose.