Finalmente l’ho fatto, mi sono iscritta a una gara di corsa. Sono entrata, ho riempito il modulo, ho pagato e sono uscita stracontenta. La mia prima competizione pubblica, il pettorale con il numero, la maglietta…Poi mi sono resa conto che la corsa si sarebbe tenuta il giorno dopo il matrimonio della mia migliore amica. Auch.
Fa niente. Corro lo stesso. Ci sono voluti mesi per fare questo passo e ora non ho intenzione di indietreggiare. Corse all’alba con il termometro sottozero, allenamenti in salita con l’afa, corse sotto la pioggia battente. Non farò una grande performance, lo so. Ma non importa. La prima sfida l’ho già vinta: era trovare il coraggio di iscriversi e mettersi in gioco sulla pubblica piazza. La vera sfida è con me stessa, è vincere i miei timori e buttarmi nella mischia.
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A chi mi ha detto che sarebbe meglio aspettare, che una delusione alla prima gara mi avrebbe scoraggiato e tolto la voglia di continuare a correre, rispondo che non m’importa il tempo che farò. L’importante è riuscire ad alzarmi, presentarmi alla partenza, arrivare in fondo alla corsa sulle mie gambe. Domenica prossima e tutti i giorni successivi.