L’arte di fare un recall efficace è qualcosa che si impara a forza di testate nel muro e telefoni sbattuti in faccia. In gergo da ufficio stampa per recall si intende quella simpaticissima operazione che consiste nel richiamare tutti (o almeno i più importanti) contatti della rubrica a cui si è mandata/manderemo una cartella stampa. Il fine ultimo è quello di strappare un po’ di spazio su un giornale/sito web/programma televisivo. Non è un caso se gli addetti stampa tentano in ogni modo di rinviare il momento, sperimentano strade alternative o lo rifilano a malcapitati collaboratori: il recall è lo spauracchio di ogni ufficio stampa. All’altro capo del filo, infatti, può succedere di tutto: telefoni che squillano a vuoto a giornate intere, giornalisti che fanno finta di non conoscerti (o di non essere giornalisti), redattori che ti prendono a male parole o che cominciano a raccontarti la loro giornata. In tutti questi casi ti serve una strategia. Personalmente ho sviluppato alcuni trucchi per fare il recall a una mailing list.
- PRIMA DI COMINCIARE
Il mio consiglio è di stilare una lista (meglio se scritta) delle persone da contattare. Comincia il giorno prima, in modo da essere sicuro di non tralasciare nessuno. Non dimenticare di verificare indirizzi mail e numeri di telefono. Non c’è niente di peggio che scoprire strada facendo che un giornalista su cui contavi non solo non ha ricevuto nessuna tua comunicazione via mail, ma anche cambiato testata/città/lavoro.
- COME DAL DENTISTA
Personalmente attuo questa strategia con il recall: quando devo “vendere” qualcosa di grosso (come una manifestazione di respiro nazionale, una scoperta innovativa o anche la presa di posizione controversa di un personaggio pubblico) parto dai contatti più difficili. Direttori, caporedattori, giornalisti con cui ho meno confidenza. Tolto il dente passo a quelli con cui sono più in sintonia. Prima il dovere.
- RISCHIO FRU-FRU
Al contrario, se devo promuovere un evento sociale, qualcosa di scherzoso, una presa di posizione a rischio di essere classificata nella categoria “fuffa”, applico l’ordine inverso nel fare il recall. Parto dai colleghi che considero anche degli amici e risalgo la china. E’ anche un ottimo modo per testare quali siano gli aspetti da cavalcare con i giornalisti più ostici, le cose che funzionano di più e quelle che vanno di meno. Occhio a non passare da cialtroni: gli argomenti più leggeri – aperture di locali, nuovi esperimenti culinari, spettacoli divertenti – si possono trattare con leggerezza, ma solo se la comunicazione è stata curata in ogni dettaglio e non c’è il rischio di fare la figura dei cabarettisti. Farsi prendere sul serio è un’altra arte da imparare a suon di legnate, ma il prima possibile.
- CAPITOLO SOCIAL
Molti colleghi lo fanno: contattano i giornalisti sui social per evitare una telefonata e/o aggirare il telefono sbattuto in faccia. Personalmente sconsiglio di dare la caccia alla gente su Facebook: usalo solo con quelli che sono tuoi amici anche nel mondo reale o come estrema ratio di fronte agli imprendibili.
- APPROCCIO ZEN
Infine applica sempre un approccio zen quando devi dedicarti al recall. Sopporta placidamente i commenti sarcastici, pensa che esiste un karma: il giornalista che ti maltratta oggi avrà bisogno di te domani. E allora sì che potrai vendicarti: trattandolo con caritatevole compassione.